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Tracking

Un po' di storia

Agli inizi degli anni 80, grazie alla diffusione degli home computer, prima, e dei personal computer, poi, si cominciarono a diffondere dei software musicali chiamati "tracker".
La loro nascita era dovuta, inizialmente, alla necessità di avere uno strumento che agevolasse la creazione delle musichette dei vari videogame che venivano sfornati di continuo o, come accadde poco dopo, per la creazione delle colonne sonore delle cosidette Demo. Di lí a poco però l'uso del tracker divenne finalizzato sopratutto alla creazione di brani a se stanti.
I primi tracker erano strumenti che offrivano poco più di un'interfaccia per la programmazione completa del chip audio presente nel computer. Inoltre la notazione da utilizzare cambiava da tracker a tracker e non di rado essa era veramente lontana da quella che impara un qualsiasi musicista. Erano poi necessarie conoscenze abbastanza profonde in merito al funzionamento stesso del chip e, non meno importanti, erano le conoscenze di acustica.
Con il passare del tempo l'aumentare della disponibilià di memoria RAM sui computer diede la possibilità di introdurre una nuova generazione di tracker che offrivano la possibilità di creare musica basandosi su un elemento diverso dai generatori e modulatori presenti nei chip audio. Questo elemento é l'uso di campionamenti.
L'uso di campioni diede la possibilità a moltissime persone di avvicinarsi ai trackers i quali si aggiornarono tanto in funzionamento quanto in possibilità per l'utente. Inoltre grazie a questo successo in praticamente tutte le piattaforme vennero creati dei trackers.
All'inizio di questa nuova era si aveva un problema grosso: vi erano decine di formati diversi e il file musicale che il tracker salvava era molto spesso leggibile solo dal tracker stesso.
A porre uno standard fu implicitamente il successo di uno dei tracker più famosi che fece si che il formato MOD diventasse l'alternativa di salvataggio che ogni tracker doveva avere.
Una delle peculiarità dei MOD e dei moduli in genere (e con moduli intendo i file musicali che il tracker salvava) é che essi contenevano, "in chiaro", disponibili a chiunque, sia la partitura, sia i campionamenti usati per l'esecuzione. Tutto era a disposizione di tutti e i newbies non facevano altro che imparare le tecniche di composizione dai MOD già esistenti e raccatare i campioni con i quali avrebbero eseguito i loro brani dagli altri files musicali.
La cosa non finisce qui: già dai primi tempi di programmazione dei chip si potevano osservare dei fenomeni di aggregazione fra coloro che producevano musica in questo modo. Si creavano gruppi, se ne disfavano altri e non era raro trovare una certa competizione. Competizione che si fondava sul mostrare con la propria musica le proprie capacità... capacità che potevano essere verificate nella stessa partitura e nei campionamenti: materiale questo che é oro per il principiante.
L'introduzione dei campionamenti quindi fu fondamentale per la diffusione dei trackers ed inoltre sono importantissimi gli elementi musicali e non con i quali ognuno doveva fare i conti: imparare ad accordare due diversi campioni, affrontare il concetto di nota relativa/nota assoluta, il saper analizzare il campione utilizzato ricavandone tutte le potenzialità, l'imparare a ragionare in base 16, il saper gestire tanto le voci quanto i canali producendo una sorta di interlacciamento fra i due... non meno importante era lo sviluppare e il ricavare le proprie regole di composizione, regole che definivano anche lo stile musicale.
Con il passare del tempo i computer divennero più veloci e diventava quindi possibile, per il tracker, mixare più di 4 canali contemporaneamente o di mixarli con una qualità molto più elevata. Di pari passo evolvevano i tracker che dai 4 canali passavano a 6, 8, 12... fino ai 32, 64 e ai canali virtuali (ovvero la mancanza di limitazione nel numero di canali) dei tracker di oggi... ma non solo: vennero introdotti nuovi strumenti a disposizione dell'utente come i comandi per una gestione fine e finissima dell'intonazione, una gestione altrettanto fine della scansione dei tempi, l'introduzione dello stereo, degli inviluppi in ampiezza, nel panning e in seguito dell'inviluppo in frequenza, ultimi introdotti nei tracker di questo tipo sono gli elementi attivi come i filtri e qualche effetto realtime.
Tutto questo insieme di potenzialità diede la possibilità di creare musica molto vicina (qualitativamente) a quella che si poteva trovare nei CD e a fronte di questo sempre più persone si avvicinavano a questo mondo.
Ovviamente le nuove funzionalità quasi sempre risolvevano quelle che erano le difficoltà che incontrava "la generazione prima" e diventava quindi sempre più semplice creare un brano musicale. Certamente questo é un'impoverimento culturale ma comunque non é mai venuto a mancare il fatto di dover mettere le mani le materiale musicale anzi, nella materia sonora.


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